Padre Raffaele Amendolagine

I MISTERI DELLA VITA DI MARIA MEDITATI

Il Santuario Santa Maria Madre della Chiesa è aperto notte e giorno per accogliere la tua preghiera, nei tuoi viaggi fermati un momento e affidati a Maria. Se ti senti stanco vieni a riposarti ai piedi di Maria, quando passi d’avanti al Santuario fermati ed entra per salutare Maria: ti sta aspettando.

Affida alla Vergine Santa i tuoi problemi, ti aiuterà a risolverli, vieni a invocare Maria nel Suo Santuario, la sentirai vicina.
Vieni a contemplare Maria nell’affresco del muro: la sentirai nel cuore.
Vieni a incontrarti con lo sguardo di Maria nell’affresco del muro: ti sentirai meglio.

Hai peccato? Vieni nel Santuario: Maria chiederà perdono a Dio per te.

Sei triste, afflitto, sconsolato? Vieni da Maria nel suo Santuario e tornerà il sereno.

Maria non ti abbandona mai: vieni a ringraziarla.

Non passi giorno senza invocare Maria! Nei tuoi viaggi affidati a Maria! Se sei stanco riposati ai piedi di Maria!

Quando passi per la via non ti scordar di salutar Maria! Maria ti aspetta nel suo Santuario: metti i tuoi problemi nelle mani di Maria!

Ti senti solo? C’è Maria al tuo fianco! Il silenzio di Maria parla al tuo cuore!

Il Santuario è un punto di rifornimento spirituale, guarda gli occhi di Maria ed entrerai nel suo cuore!

O Maria, chiedi perdono per me a Gesù! O Maria, ama Gesù con me, per me e in me!

A Gesù per Maria.

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Eccomi, dissi quel giorno.

L'annunzio dell'angelo a Maria

Eccomi, dissi quel giorno. Oggi il mio eccomi lo voglio dire insieme a te.

Non posso dire che mi costò, quel giorno, perché quando si è davanti alla Volontà di Dio, anche se si potevano avere altri programmi, altri progetti, si resta così presi da questi piani di Dio che ci si dimentica di noi stessi e ci si abbandona completamente a quello che Lui ha scelto per noi.
Lo so che non è facile nella tua vita, perché non è facile scoprire realmente qual è la Volontà di Dio.

Vedi, tu stai vivendo la sua Volontà, anche se a te sembra che il tutto sia stato quasi completamente da te voluto. Ma il Signore non ti chiede delle cose straordinarie. La tua vita quotidiana l’hai scelta tu, ma è stato lui a presentartela. Tu non vi hai fatto caso, Lui l’ha disposta ed ha fatto in modo che tu la scegliessi, l’accettassi. Anche ora che stai ascoltando il mio invito sembra che sia stata una tua scelta, ma è Gesù che ti ha spinto a farla.

Ora cosa devi fare? Continuare a prendere la vita giorno per giorno come ti si presenta. Devi accettare con serenità le difficoltà, le amarezze, le sofferenze che si possono presentare.

Mi domandi come si fa ad essere sereni quando certe difficoltà sembrano affogarci? Con la fiducia. Abbi fiducia in Dio e abbi fiducia anche in me, perché penserò io a dire al buon Dio quello che ti occorre. Pregalo, abbandonati.

Pregalo anche per mezzo mio. Ogni preghiera che rivolgi a me io la trasmetto immediatamente a Lui. Ripeti con me: “Eccomi!” e vai avanti non solo sereno, ma con gioia. Questo è il dono che voglio farti in questa preghiera. La gioia di fare la Volontà di Dio ti deve sollevare, ti deve far sorridere. Coraggio! Avanti! Non ero sola quel giorno nel dire il mio eccomi, già c’era in me lo Spirito Santo. Anche per te è così: non sei tu che dirai “eccomi”, lascia che lo dica in te lo stesso Spirito Santo.

Ti aiuterò anch’io insieme a Lui. Eccomi! Eccoci, io e te!

Il mistero più grande...

Il fidanzamento di Maria e Giuseppe

Il mistero più grande che vi accompagnerà fino alla consumazione dei secoli è l’Eucaristia. E’ una luce che non tramonterà mai.

Ormai in ogni luogo, in ogni popolo e nazione c’è un angolo, alle volte nascosto, dove si ripete il sacrificio della croce e il Pane Eucaristico si fa vostro cibo: mio Figlio nei segni del pane e del vino.

In ogni chiesa è presente, quasi a continuare il sacrificio che si è compiuto prima sull’altare. La sua presenza nel tabernacolo vi deve far rivivere quel mistero di morte e risurrezione.

Anch’esso è un mistero di luce, luce velata, altrimenti vi abbaglierebbe, ma luce che vuole illuminare la vostra vita. E la illumina anche se voi tante volte siete distratti.

Quando ricevete Gesù, che si fa nutrimento con il suo corpo e il suo sangue, voi palpate il suo amore per voi, per noi, per tutti.

Non ci sono parole per poter descrivere il valore, la preziosità di questo dono. Ogni volta che si celebra il santo Sacrificio io sono a fianco all’altare a contemplare, adorare, insieme a voi. E’ quel Gesù che nacque da me. E’ quel Gesù che morì sulla croce. E’ quel Gesù che risuscitò glorioso e che ora vuole guidarvi dall’altare al suo Regno: vuole essere vostro compagno di viaggio per poterlo raggiungere.

Nell’Eucaristia c’è tutto. Con l’Eucaristia si può tutto. E’ un mistero di luce e di gioia, perché Gesù, e solo Gesù, può essere l’unica vostra gioia, quella che non tramonta mai. Adorate, ringraziate, gustate la soavità di questo dono. Voglio presentarvelo io, quando partecipate a questo sacrificio.

In questo dono contemplate Gesù che muore in croce per voi, ma insieme lo contemplate glorioso, risorto e vivo, che sta donando anche a voi la gioia della risurrezione nel suo Regno.

Io, sua Madre, sto già nel suo Regno di gloria, ma – ricorda – la stessa gloria, che godo io, Gesù l’ha riservata anche a te. Incamminiamoci insieme per questa strada. Ti condurrò io. Sostenuto da questo Pane, ce la farai, nonostante le difficoltà che potrai incontrare.

Tutte le volte che ti accosterai all’Eucaristia pensa che sia io ad offrirtela, come offrii Gesù a Betlemme, quando nacque da me.

Ti aiuterò ad immergerti nel suo amore.

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Mi ritrovai ai piedi della Croce.

Maria sotto la croce diviene Madre dell'umanità

Mi ritrovai ai piedi della Croce. Puoi immaginare il mio stato d’animo, il mio dolore. C’era con me Giovanni, l’unico apostolo che seguì Gesù fino al Calvario. Gesù agonizzava.

Sento ancora oggi il suo respiro affannoso, il suo sguardo ogni tanto rivolto al cielo, il suo sangue che aveva intriso il suo corpo e irrorato la terra. Che tremendi momenti! Mi guardò con profondità, guardò Giovanni: prese tutte le sue forze e mi disse, indicando con lo sguardo Giovanni: “Ecco tuo figlio!” Poi fissò Giovanni, riprese fiato e: “Ecco tua Madre!”

Ci guardò a lungo con un affetto così intenso da sentircene avvolti. Giovanni mi strinse a sé. Ci allontanammo… Che terribili momenti. Continuai a guardarlo da lontano. Guardavo il cielo, guardavo Lui. Pregai il cielo per lui. Sapevo che Lui lo stava facendo nella sua agonia e mi unii alla sua preghiera silenziosa di offerta. Anche allora non capivo, ma accettavo, accettavo come stava accettando Lui.

Mi passarono allora davanti alla mente tutti i momenti della mia vita passati con Lui. Mi risuonarono nelle orecchie le parole dell’Angelo che mi aveva dato il primo annuncio: “Sarà grande….lo farà re…regnerà per sempre…” Era quello il trono? Era quella la grandezza? La morte? Non capivo. Poi risentii le parole del vecchio Simeone, quando lo presentammo al tempio: “Il dolore ti colpirà, come colpisce una spada”. Mi sentii veramente trafitta nel cuore. Non capivo, ma accettai, come sempre, conservando dentro di me quel dolore.

Poi pensai a te, a tutta l’umanità. Quell’ “Ecco tuo figlio!” mi apparve come una luce, un orizzonte nuovo. Mi sembrò di vederti in Giovanni, di vedere in Giovanni l’umanità, rinnovata da quel sacrificio, da quella morte, l’umanità che ormai stava diventando “mio figlio”. Sì, in quel momento capii, che non ero più solo mamma di Gesù, ma mamma di tutti. Lo sentii, lo capii, lo accettai, come accettai, straziata, la sua morte.

Gesù continua a morire per te, perché la sua morte è vita per tutti. La sua morte segna anche l’inizio della risurrezione, della sua risurrezione, della mia risurrezione, già avvenuta e della tua risurrezione futura. Abbi fede!

Ero presente a quelle nozze.

Maria intercede alle nozze di Cana

Ero presente a quelle nozze. C’era anche Gesù con i suoi discepoli. Mi davo da fare insieme alle altre donne. Il mio cuore era vicino a Gesù, mentre il mio sguardo non si allontanava dai commensali per scoprire ciò di cui potevano avere bisogno. Mi accorsi subito che il vino era finito. Intuii il disagio degli sposi e di tutti gli invitati, quando se ne sarebbero accorti. Andai in fretta da Gesù e sai come andò a finire.

Anche oggi il mio sguardo è sull’umanità. Gesù me l’ha affidata prima di morire, nella persona di Giovanni.

“Ecco tuo figlio” mi suonò come: “Ecco i tuoi figli!”. Da quel giorno, anche ora nel Regno dei cieli, la mia attenzione per voi è continua. Vi seguo passo passo nella vostra vita, soprattutto nelle vicende che vi fanno soffrire. Ogni vostra pena mi è presente e soffro con voi. Il mio cuore è sempre vicino al cuore divino di Gesù e a Lui riverso le vostre ansie, i vostri affanni. Come quel giorno, a Cana di Galilea, sussurro a Gesù ciò di cui avete bisogno. Molte volte non siete neppure voi a chiederlo: me ne accorgo da sola. Gesù mi ascolta sempre anche se… non lo meritate. A sua Madre non può dire di no.

Mi raccomando, però, di ascoltare anche voi ciò che dissi allora alle persone che servivano a tavola. Ve lo ripeto spesso all’orecchio, è importante: “Fate tutto quello che vi dirà Gesù”.

Sì, per ottenere le grazie dovete dare retta ai suoi suggerimenti, ai consigli che vi fa sentire nell’anima e che io stessa sussurro nel vostro cuore.

Ogni giorno ci sono nel mondo nuove situazioni di sangue e di violenza. Vedo che vi manca la pace e non solo quella esterna, quella tra le nazioni, vi manca la pace interiore. Vi aiuterò ad immergervi nella contemplazione del mistero di Colui che “è la nostra pace”. Abbandonatevi a me.

Fatemi rientrare nelle vostre famiglie insidiate da forze disgregatrici sulle quali voglio trionfare. C’è poca fede nelle vostre famiglie. Pace e famiglia sono le due parole che sto ripetendo a mio Figlio e per le quali sto chiedendo un altro suo intervento miracoloso, come quel giorno. Non hanno più pace, hanno dimenticato la sacralità della famiglia!

Con la trasformazione dell’acqua in vino, quel giorno, si aprì il cuore dei discepoli alla fede e il Signore volle che fosse attraverso il mio intervento. Anche oggi permette che continui ad intervenire. Aiutatemi con le vostre preghiere.

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Sono tua Madre e sono anche Regina.

Maria incoronata Regina

Sono tua Madre e sono anche Regina. Questo titolo me lo avete dato voi, me lo ha dato la Chiesa per farmi conoscere, nella potenza che Dio mi ha voluto donare.

Come Mamma vedo tutto, come le mamme della terra nei confronti dei propri figli. Come Regina posso tutto, presso il trono del Gran Re che è mio Figlio.
Questo appellativo vi deve rendere più sicuri e spero che non mi allontani da voi pensando che sto troppo in alto. Anche se Regina sono pur sempre vostra Madre, anzi, godendo della benevolenza di Dio, sono diventata, per volere di Dio stesso, nei confronti di ogni persona umana, la mamma più premurosa, più attenta e sollecita per farvi regnare con me e con mio Figlio.

Quello che io godo adesso nel Regno dei Cieli è anche per te. Gesù, mio Figlio, Figlio di Dio e Dio stesso col Padre e con lo Spirito Santo, mi ha scelto per mamma sua perché voleva donare al mondo intero una mamma. Se Madre di Dio sono stata prescelta, questo privilegio mi ha fatta diventare madre dell’umanità redenta da Dio, cioè, di tutti voi.

Dio ha voluto che la salvezza venisse al mondo per mezzo mio: Gesù è la salvezza, ha salvato prima me, poi voi e la strada di questa salvezza ha voluto che fossi io, la più piccola delle sue creature. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente! Grandi cose ha fatto e continua a fare anche in te l’Onnipotente e le sta facendo ancora oggi per mezzo mio.

Guardami in Cielo, ma guardami soprattutto su questa terra al tuo fianco, al fianco di ogni uomo che voglio portare alla salvezza offerta a tutti da Gesù.
Se mi chiami Regina, non dimenticare che sono tua madre. Apri il tuo cuore alla fiducia in me: questo è quello che Dio ha stabilito per aiutarti ed accostarti alla sua Misericordia.

Mi lascio chiamare beata da tutte le generazioni perché nasca in tutti il desiderio della stessa beatitudine. Beata in Dio e beata da Dio, come desidero anche per te. A fianco al Regno di mio Figlio non faccio che pensare a te, pregare per te, per le tue necessità. Anche quando tu non mi pensi sussurro all’orecchio di mio Figlio, come quel giorno alle nozze di Cana, quello che ti serve.

Che cresca la tua fiducia in me ed io la farò crescere per mio Figlio, che, come me e più di me, vuole il tuo bene!

Amami come Mamma e Regina e l’amore che mi dai lo trasformerò in Amore di Dio!

...nella casa del Padre suo.

Maria ritrova Gesù nel Tempio

Gesù aveva dodici anni.
Furono tre giorni di pena, di preoccupazione, di tormento. Ci disse che doveva “stare nella casa del Padre suo”. Non capimmo, ma accettammo quello che disse, perché sapevamo che non era un bambino come gli altri. Le sue parole restarono misteriose a me e a Giuseppe e le conservai nel mio cuore. Ancora oggi le risento e voglio ricordarle per presentarle a te e riviverle insieme a te.

Gesù ci ha insegnato che sopra tutte le cose, e prima di ogni cosa, dobbiamo cercare e fare la Volontà di Dio. Stare nella casa del Padre suo significava questo. Essere a casa per noi uomini significa trovarsi a proprio agio. Stare bene. Tutti cerchiamo di stare bene, di non avere affanni e preoccupazioni, tutti cerchiamo di trovare riposo nelle nostre fatiche quotidiane, ristoro nelle nostre stanchezze, conforto nei nostri pianti.

Dio ha mandato Gesù sulla terra, perché attraverso il suo Spirito doni a noi questo dolcissimo sollievo. Io ho gustato Dio su questa terra con Gesù tanto vicino. Ora lo godo in pienezza nel suo Regno. Ora tocca a te e voglio aiutarti perché tu possa scoprire quanto sia dolce vivere con lui, anche quando non capisci, come capitò a me e a Giuseppe quel giorno. Non capimmo e accettammo ugualmente. Ci sentimmo consolati perché lo ritrovammo, ma ci sentimmo confortati proprio perché accettammo quella sua scelta, che pure ci aveva fatto tanto soffrire.

Cerchiamolo insieme il Signore: io con te, io al tuo fianco, caso mai lo avessi smarrito. Gesù si farà trovare certamente, anzi quando ti accorgi di esserti allontanato da Lui, proprio in quell’istante ti sta venendo incontro, lo sto spingendo io verso di te. Non avere paura: riconosci che ti manca, ferma la tua mente nella tristezza dello smarrimento. Questo vuol dire pentimento e il pentimento è inizio della salvezza. Adesso stai pregando e nella preghiera cerchi quella presenza che tante volte ti consolò. Vedilo tra le mie braccia, protese verso di te.

Contemplalo adolescente al mio fianco, che mi aiuta, sottomesso, e gli chiederò di aiutare te che lo stai cercando. Accettiamo tutto dalle mani di Dio, perché tutto è grazia, anche i momenti di vuoto, di smarrimento. Con me lo ritroverai sempre il Signore.

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Eravamo assidui nella preghiera.

Maria riceve il dono dello Spirito Santo con gli apostoli

Eravamo assidui nella preghiera. Ci aveva detto di aspettare, perché una potenza sarebbe venuta dall’alto. Con gli Apostoli pregavamo, aspettavamo.
Dio era presente in me. Avrei voluto comunicarlo anche agli altri. Mi sentivo avvolta dalla nube dello Spirito Santo e desideravo che questa nube avvolgesse anche gli altri.

Poi venne quel frastuono, quel terremoto, quel vento impetuoso. Era la potenza di Dio che stava entrando nel mondo. Era la potenza di Dio, che stava invadendo il cuore, la vita, dei suoi discepoli trasformandoli in coraggiosi testimoni. Non più titubanza, non più paura, non più debolezza. Un fuoco, una luce, venne improvvisamente in mezzo a noi e quel fuoco si divise sul capo di ciascuno comunicando calore e chiarezza.

Restai ad adorare, come era mio solito, mentre gli Apostoli uscivano fuori, pieni di fervore e di forza, trasmettendo a chi incontravano quella potenza che avevano ricevuto. Era la potenza di Dio che stava facendo nascere la Chiesa. Era lo Spirito Santo che, come Gesù aveva promesso, era venuto per ricordare, animare e, soprattutto, trasformare in testimoni della sua risurrezione quei poveri uomini deboli e pusillanimi fino allora.

Oggi anche tu stai sentendo gli effetti di quella discesa miracolosa, di quella potenza venuta dall’alto. In forza di questo Spirito Santo stai qui in preghiera: è lui che ti ha guidato, è lui che continuerà a guidarti.

Lascialo fare nella tua vita: dagli spazio, dagli tempo. Ogni giorno ti trasformerà donandoti quello che ti manca per essere anche tu un testimone della sua Risurrezione.

Lo Spirito Santo continua ad operare nel mondo, anche se il mondo non lo riconosce. Purtroppo molti mettono ostacolo alla sua opera, ma non farlo tu. Apriti alla sua luce, alle sue ispirazioni. Apri il tuo cuore al suo amore: lasciati amare e lascia che lui ami in te e, per mezzo tuo, ami anche gli altri. E’ Lui che mi guida a te, è lui che mi fa essere presente al tuo fianco, come in tutta la Chiesa.

Non avere paura: apriti agli impulsi dello Spirito Santo, non sciupare questo gran dono di Dio! Fallo vivere in te! Ti aiuterò io, tua Madre, che per prima ho vissuto i suoi effetti salutari.

Ora Gesù stava sempre con me.

Maria è assunta in cielo

Forse sarai curioso di sapere che cosa abbia fatto dopo la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo. Ti accontento dicendoti che vissi come avevo vissuto fino allora. Certo non c’era più Gesù da guardare, da seguire, ma c’era Gesù, ora, da far vivere in me. Prima potevo allontanarmi da lui perché viaggiava, si muoveva molto da un luogo all’altro. Ora Gesù stava sempre con me. Lo sentivo tanto vicino a me. Vivevo con lui come prima di iniziare la sua missione. Non era una presenza fisica, ma per questo non meno reale e viva. Quante cose avevo appreso da lui!

Le cose che gli avevo insegnato da piccolo ora me le ripeteva completandole con la sua sapienza, e mi lasciava incantata! Vedevo tutto sotto un’altra luce. Lo sentivo, sentivo i suoi insegnamenti, rivivevo con lui le pene e le gioie della vita. I giorni passavano e stavo nella casa di Giovanni che mi raccontava i prodigi che il Signore compiva per mezzo dei suoi discepoli. Godevo con lui. Godevamo insieme quella presenza misteriosa e soave, che riempiva la nostra casa e riempiva soprattutto la nostra preghiera.

Come era bello pregare! Molto tempo lo passavo col pensiero rivolto a Dio, al mio Gesù. Spesso parlavo di lui con Giovanni, con gli altri. Ma mi piaceva molto starmene appartata e silenziosa, perché nel silenzio mi sembrava sempre di sentirlo più vicino. Una vita serena. Non mancavano le consuete tribolazioni, che però passavano come una nube, attraverso la quale riuscivo sempre a vedere Gesù. Lui continuava ad essere tutto per me e mi davo agli altri, ai suoi discepoli, ai nuovi credenti, come se mi fossi data a Lui. L’amore per lui ora si diffondeva e si irradiava sugli altri. Un amore, che cresceva sempre di più. Poi un giorno mi addormentai e fui risvegliata da lui, il mio Gesù. Fu lui che mi portò in alto con sé.

Mi assunse con sé nel suo Regno… Non posso dirti altro perché non potresti capire. Devi aspettare. Quando verrai anche tu dove mi trovo io, vedrai, capirai, godrai. Oggi lasciati guidare da me. Ti porterò io, quando sarà giunta la tua ora, vicino a Gesù in quella eternità di gloria che lui ti ha destinato. Lascia che, oggi, ti tenga per mano nella tua vita: fidati di me!

Continua a pregare Gesù per mezzo mio, anche quando ti sembra di non averne bisogno. Prega! Nella preghiera ti farò gustare fin da adesso qualcosa di quella felicità che già godo io.

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Programmai di andarle in aiuto.

La visita di Maria a Elisabetta

Quando l’Angelo partì da me sentii che non rimanevo sola: c’era già con me il mio Gesù. Lo Spirito Santo mi fece subito percepire questa sublime presenza.
Neppure tu devi mai sentirti solo: c’è sempre Dio con te. Sempre. Non restai a contemplare questo grande mistero che si compiva in me. Sì, adorai Dio che si stava manifestando al mondo per mezzo mio. Adorai Dio, che stava prendendo l’umanità attraverso di me. Adorai quello che mi stava capitando, ma non mi fermai solo ad adorare: programmai subito di andare a trovare questa mia parente che certamente avrebbe avuto piacere di incontrarmi.

Programmai di andarle in aiuto: aspettava un bimbo ed era anziana, avrebbe certamente avuto bisogno di compagnia, di solidarietà. Pensai che solo io l’avrei potuta comprendere pienamente, perché quello che lei aspettava faceva parte del progetto di Dio, che stava coinvolgendo anche me. E corsi. Sì, corsi. Non aspettai, andai in fretta, perché la carità non ammette ritardi.

Ero piena di Amore di Dio e questo amore mi spingeva ad amare. Corsi da Elisabetta, le portai il mio Gesù, il nostro Gesù, perché Gesù era di tutti e per tutti.

Elisabetta se ne accorse. Lo sentì lei, e lo sentì il bambino che aspettava. Ci comunicammo l’amore di Dio, ci comunicammo lo Spirito Santo, ci comunicammo la gioia di essere così vicini a Dio, nei suoi progetti di salvezza. Anche tu devi sentire la stessa gioia.

Questa gioia la voglio oggi donare a te. Voglio farti visita tutte le volte che solo pensi di pregarmi. Ti voglio precedere, ti voglio venire incontro, anzi già lo sto facendo. L’ho fatto tante volte nella tua vita. Cerca di sentire questa mia presenza, che è la presenza stessa di Gesù.

Sentila soprattutto in ogni chiesa. Ti accolgo in questi luoghi di raccoglimento e di preghiera, perché tu possa incontrarti con Gesù per mezzo mio. Poi fa’ anche tu altrettanto, come feci io. Cerca di dare agli altri Gesù, Dio, e l’amore che ti sto facendo sentire.

Scopri le tue “Elisabette” nella tua vita. Sapessi quante ce ne sono che aspettano la mia visita, che voglio loro fare per mezzo tuo! Pensaci un po’ e muoviti anche tu in fretta. Andiamo a portare Dio agli altri: io sono e sarò sempre con te in questo atto di carità, di amore. Lasciati guidare da me: insieme saremo guidati dallo Spirito Santo. Andiamo!

...come è scritto nella Legge.

Maria è presentata al Tempio

Quaranta giorni dopo che Gesù era nato lo portammo al Tempio per presentarlo al Signore, come è scritto nella Legge. Io e Giuseppe stavamo per compiere questo nostro dovere quando ci venne incontro un vegliardo, Simeone, che mostrò interesse per la nostra famiglia. Accarezzò il bambino ed io glielo lasciai prendere tra le braccia, le sue braccia tremanti. Si mostrò così pieno di gioia che rimanemmo confusi. Lodò e ringraziò il Signore, perché aveva visto la Luce: così chiamò Gesù.

Ci meravigliammo e ci commuovemmo alle sue parole. Poi si rivolse a me e mi disse che avrei molto sofferto a causa di quel Bimbo, che avrei molto sofferto insieme a quel Bimbo, che sarebbe stato rifiutato da molti. Mi sentii colpita nel cuore, non tanto per le sofferenze che avrei dovuto sopportare, quanto per quelle che predisse a Gesù.

Purtroppo nel mondo Gesù continua a non essere accettato ed io continuo a soffrire per Lui e con Lui. Soffro soprattutto per coloro che lo rifiutano, perché questo rifiuto può causare la loro rovina.

Non lo rifiutare tu Gesù: mi faresti soffrire, ci faresti soffrire. Sciuperesti questo dono che oggi voglio farti. Pensa che lo sto deponendo tra le tue braccia come quel giorno al santo vecchio Simeone. Accoglilo come lo accolse lui e riconosci in Lui la luce della tua vita, quella luce che ti farà conoscere Dio in tutti gli avvenimenti della tua vita.

Sono sempre pronta a toglierlo dalle mie braccia per darlo a te. Ecco, lo depongo sul tuo cuore: Lui te lo aprirà alla speranza. Fidati di Lui, fidati di me: con Gesù ti sentirai sollevato, con Gesù vedrai tutto più chiaro, con Gesù non avrai più paura di niente. Hai tanto bisogno di Gesù. Ne ha tanto bisogno il mondo, che sta brancolando nelle tenebre senza di Lui. Questo vostro mondo che crede nelle false luci del benessere e del piacere, e perde la pace.

Il vero bene solo Gesù lo può procurare. Adesso lo sta donando a te: senti, gusta la sua pace nel tuo cuore e ringrazialo con me, ringraziamolo insieme e preghiamolo per quelli che non pregano.

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Quel giorno lo seguii.

La purificazione di Maria

Quel giorno lo seguii. Confusa tra la gente, sulle rive del fiume Giordano. Stavo lì. Ogni suo passo mi faceva sobbalzare il cuore. Lo vidi di fronte a Giovanni. Lo vidi nell’acqua. Sentii anch’io quella voce misteriosa che veniva dal cielo. Era per me, per i presenti, ma anche per te.

Dio dichiarava pubblicamente Gesù suo figlio. Il Padre l’aveva mandato per fargli prendere su di sé i peccati del mondo. Era il suo Figlio diletto che Giovanni, poco prima, aveva chiamato Agnello di Dio. Mi tornarono alla mente le parole dell’Angelo: “Dio, l’Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio…. Il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio”. Cominciai a capire qualcosa. Agnello e peccati mi fecero tremare. Gesù innocente, Santo, si fa peccato per noi. Sentii nel cuore come un’eco: Sacrificio, immolazione.

Lo Spirito Santo lo stava investendo della missione che lo attendeva. Mio Figlio non sarebbe più stato mio, ma di tutti, perciò anche tuo.

Ero stata liberata dal peccato anch’io, grazie a Lui. Te e l’umanità stavano per essere coinvolti dalla stessa grazia che diventava perdono.

Gesù accettò quel segno di penitenza per noi. In seguito lo trasformerà in sacramento di santificazione, oltre che di perdono, quel sacramento che tu hai ricevuto.

Cerca di rivivere il tuo battesimo con gratitudine. Non chiudere gli occhi alla luce che Dio ti ha donato quel giorno e che continua a brillare dinanzi a te nella persona di Gesù. Fissa il tuo sguardo su di Lui, ma non solamente quando stai in chiesa. Gesù con la nostra umanità da lui assunta si è fatto compagno della tua vita, della nostra vita. Ti ha preceduto come uomo in tutte le tue, le nostre, vicende umane, illuminandole. Tutto ciò che ti accade o ti può accadere, eccetto il peccato, l’ha già vissuto Lui. E questo ti deve confortare, come confortò me nei momenti anche più dolorosi della mia esistenza.
Gesù è il Figlio diletto del Padre. Nello Spirito Santo che anche tu, noi, abbiamo ricevuto, siamo diventati con lui figli amati dal Signore, diletti, prediletti.

Oggi il Padre si compiace di te se vivi con suo Figlio. Ti aiuterò io a non dimenticarlo. Contemplalo attraverso di me, attraverso i miei occhi, attraverso il mio cuore nel quale ho conservato i misteri della sua vita. Te li rivelerò pian piano tutte le volte che mi invocherai. Ne trarrai un grande vantaggio specialmente nei tuoi momenti più turbolenti. Non ti stancare di chiamarmi in aiuto: è questa la mia missione ricevuta dallo stesso Gesù.

Per mezzo mio venne al mondo.

La divina maternità di Maria

Per mezzo mio venne al mondo. Dio volle nascere da me. Dio volle diventare uomo per mezzo mio e volle che fossi io a darlo agli altri, al mondo, a tutti. Nacque da me, nacque nella povertà, nel silenzio di una notte, nel buio delle tenebre che avvolgevano il mondo.

Anche oggi ci sono tenebre e lui vuole rischiararle con la sua presenza e lo fa e vuole farlo, ancora oggi, per mezzo di me. Gesù vuole nascere, rinascere in mezzo agli uomini per dare a tutti ancora la sua luce e per questo vuole ancora servirsi di me: eccomi qua, sempre pronta a fare la sua Volontà, cioè a collaborare per la salvezza degli uomini, di tutti.

Lo presentai ai pastori, ai Re Magi. Oggi lo presento a te. Sono io la mamma di Gesù che ti offro, ancora oggi, Gesù, mio Figlio, perché diventi tuo fratello. Accoglilo, prendilo dalle mie braccia. Adoralo mentre lo stringo a me. Guarda me, guarda Gesù. Adoralo mentre te lo offro. Tienilo adesso tu tra le tue braccia e promettigli di non lasciarlo.

Teniamolo con noi Gesù, il mio Gesù, che è diventato ormai anche tuo, perciò il nostro Gesù. Teniamolo e, insieme, offriamolo agli altri. Il mondo ha tanto bisogno di Gesù. Io e te, sempre insieme, dobbiamo e vogliamo darlo al mondo. Aiutami in questo compito tanto arduo, oggi più difficile, perché il mondo è più distratto è più preso dalle cose materiali, pensa poco a Dio. Dobbiamo lavorare insieme. Con noi c’è sempre lo Spirito Santo.

Impegniamoci insieme a dare Gesù agli altri. Studiamo insieme il modo di poterlo comunicare, donare, a chi incontriamo, a chi soprattutto ci è molto vicino, perché è più difficile accettare quotidianamente i limiti di chi ci sta intorno. Diamo Gesù nella pazienza, nella dolcezza, nell’amore. Diamo Gesù, diamo il suo Amore. Ti aiuterò io, non lo dubitare.

Facciamo nascere Gesù di nuovo. Facciamolo nascere negli altri dopo che è nato dentro di noi! Coraggio! Sei tu oggi la nuova Betlemme, la nuova Maria.

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